Oggi, su Crypto Distortion, abbiamo il piacere di ospitare Simo Crypto, sostenitore e divulgatore per BSV: Bitcoin Satoshi Vision. L’intervista, nata come una chiacchierata, è diventata qualcosa di più: tra tecnicismi e anneddoti, Simo.Crypto ci porta in un mondo, quello di BSV, che pochi in Italia conoscono e alcuni denigrano.
BSV nasce da un fork di Bitcoin Cash, che è stato il primo hard fork subito dal Bitcoin originale: BSV sorge, quindi, dall’idea di rimanere fedele alla visione originaria del whitepaper. La mente dietro a questo progetto è quella di Craig Wright, il quale si è sempre proclamato il vero Satoshi Nakamoto.
Attorno a BSV e al suo creatore ruota un mondo di sospetti e complotti che approfondiremo durante l’intervista. Nel libro La vita segreta: tre storie vere dell'era digitale, lo scrittore Andrew O’Hagan trascorre diversi mesi a stretto contatto con l’australiano Wright. Esso sostiene di avere diverse prove, nonché le chiavi crittografiche del primissimo blocco della Blockchain di Bitcoin, che testimoniano che lui sia il vero Satoshi Nakamoto. Esso però è vittima di alcuni rimorsi, soprattutto nei confronti di tutta la comunità crittografica. Svelare il vero Satoshi avrebbe avuto conseguenze potenzialmente devastanti per tutto il mondo delle cryptovalute. Perciò, al momento decisivo, rifiuta di fornire le chiavi e di firmare il primo blocco della Blockchain. Susseguiranno diverse vicende giudiziarie, una di queste terminata con una vittoria al processo per la custodia di 1,1 milioni di Bitcoin contesi con gli eredi di un suo ex socio e collaboratore, ora defunto, David Kleiman. La comunità di Bitcoin lo ha bollato come impostore, affibbiandogli il nomignolo di Faketoshi, ma lui non si è dato per vinto e, assieme al suo socio e miliardario Calvin Ayre, ha creato il Bitcoin Satoshi Vision.
Ciao Simo: raccontaci qualcosa di più su BSV. È un tema scottante ma di cui si sente parlare poco e tu sei l’unico esponente italiano di Twitter che ha deciso di esporsi e fare divulgazione su questo progetto. Cosa è, come nasce e quale è la missione di BSV?
In primo luogo Bitcoin non forka.
Il protocollo Bitcoin è stato fissato nella pietra, “set in stone”, da Satoshi Nakamoto, il quale ne ha affidato la supervisione a Gavin Andresen. Il motivo è presto detto: un protocollo fissato, immutabile e inaccessibile non crea potere in seno a chi lo gestisce/modifica (cosa che invece avviene regolarmente nel Btc Core, aspetto sul quale ritornerò dopo), non crea né fazioni né ritorsioni, né vincitori né sconfitti.
Ne consegue che tutto quello che differisce dal protocollo originario, non è più Bitcoin. BTC è un progetto comunitario (esattamente come avviene per le cosiddette altcoin) che di Bitcoin ne mantiene e usurpa il brand e persegue un ideale anarchico di contrapposizione ai governi che è l’esatto opposto di quello che Bitcoin è, vale a dire digital cash per i pagamenti, soprattutto i micropagamenti, come descritto non solo nel titolo ma anche nella prima pagina del Whitepaper.
Quindi sostieni che non sia BSV il fork, ma l’esatto contrario: Il BTC odierno nasce da una distorsione del whitepaper e da una presa di “potere” della community che ha imposto delle deviazioni dal protocollo orginario?
L’idea stessa del “fork” propugnata dalla comunità Btc per altro è stata più volte cambiata e ampliata nel corso degli anni per riuscire a fare passare Segwit, che è a tutti gli effetti un hard fork di Bitcoin, come fosse un soft fork e quindi retrocompatibile, cosa non vera perché le transazioni Segwit non vengono riconosciute come transazioni Bitcoin dai client legacy originari.
Segwit rimuove le signatures e vìola la definizione stessa di Bitcoin così come spiegata nel whitepaper (“a chain of digital signatures”). Aspetto persino peggiore, apre la strada a livelli superiori di Bitcoin (il LN), dove il middleman viene rimesso nel gioco, ripristinando il sistema legacy che conosciamo, e vanificando l’idea stessa di Bitcoin.
BSV è il ripristino del protocollo originario di Bitcoin, la cui supervisione è a cura della Bitcoin Association e posta sotto la tutela della Legge Svizzera, con cui è compatibile. Nessuno può modificarlo, neanche Craig Wright. Lo stesso non lo si può dire per Btc Core.
Quale é, sostanzialmente, la differenza tra BTC e BSV?
La grande differenza tecnica tra BTC e BSV è nella block size. BSV ha una blocksize illimitata, così come da protocollo Bitcoin originario (quello usato per comperare la Pizza nel 2010) e questo gli consente uno scaling infinito, miliardi di tx/s a una frazione di penny di commissione. Oltretutto, il ripristino dello script iniziale di Bitcoin, lo rende “turing complete”, e quindi in grado di eseguire smart contract ed NFT.
BTC adotta il blocco da 1 MB apposto da Nakamoto su proposta di Finney come patch temporanea, e che sarebbe dovuto banalmente essere rialzato con la crescita del network per consentirgli di scalare. L’avverbio banalmente è voluto, perché gli interessi di qualcuno hanno impedito questa banalità. A partire dal 2014-2015 la gestione del protocollo BTC è finita nelle mani di Blockstream, che ha letteralmente ingaggiato (con stipendio), gli allora developer di Bitcoin.
Blockstream è una azienda che ha, come dichiarato obiettivo, la rivendita di servizi Bitcoin agli enterprise su livelli superiori (come quello che sarebbe diventato il LN).
Affinchè questo business potesse aver senso, era di fondamentale importanza castrare Bitcoin per sempre a 1 MB, impedendogli di scalare. Nessuno avrebbe mai avuto bisogno di livelli superiori che non sono Bitcoin, se Bitcoin avesse scalato nella maniera prevista (aumento del blocksize).
In altre parole, hanno volutamente creato un problema, e una soluzione al loro problema, per poterci lucrare sopra (un po' come quelli che innescano le guerre per poter vendere le armi).
Nel momento in cui è successo tutto ciò, perché non c’è stato fronte comune contro queste decisioni? Possibile che tutti gli sviluppatori fossero d’accordo con queste decisioni?
Per fare passare questa roba nelle menti della gente, l’inno è stato uno e solo uno: decentralizzazione. Col blocco a 1 MB ognuno può gestire una blockchain size ridotta e quindi girare un proprio nodo Btc nella propria abitazione, in una sorta di “comunismo della blockchain”, di spirito di fratellanza. Peccato che un nodo Bitcoin che non produce prova del lavoro, non ha alcuna influenza economica sui miner, è solo un ausilio personale per chi voglia verificare le proprie transazioni senza dover consultare i block explorer della rete.
In quegli anni, anche su influenza di Vitalik Buterin, si era diffusa questa mitologia del triangolo della blockchain (sicurezza, scalabilità, decentralizzazione), secondo cui scalando si sarebbe andati a perdere decentralizzazione. La verità è l’esatto opposto: è la scalabilità che conduce alla decentralizzazione, perché gli unici nodi che contano davvero sono i miner, quelli che producono prova del lavoro, e di questi nodi miner, BTC ne ha circa solo una dozzina. Pensate che bastano appena 4 mining pool per raggiungere asintoticamente il valore ottimale di decentralizzazione. Le migliaia di nodi passivi non hanno alcun potere nei confronti dei miner, e possono verificare le transazioni solo DOPO che i miner le hanno processate.
Quindi, ideologicamente, hanno costretto Bitcoin ad essere sottodimensionato rispetto alle reali potenzialità della tecnologia per poter applicargli stampelle, come LN, a solo scopo di lucro?
Queste considerazioni non hanno solo una valenza ideologica, ma comportano delle gravi conseguenze per il futuro di BTC. Lo scaling off-chain (LN) non produce tx fees per i miner (le aperture e chiusure dei canali è vero che comportano fees on chain, ma sono eventi rari, l’idea della comunità BTC è quella di aprire canali e non chiuderli mai più, così da non pagare commissioni ai miner, ma solo pochi centesimi agli HUB del LN).
Col tempo, e col progressivo dimezzamento della block subsidy ogni 4 anni, i miner avranno pressioni per abbandonare il network BTC e migrare verso altri network (come BCH, BSV o in generale qualsiasi altro network PoW), dove oltre al block subsidy ci siano anche delle succose tx fees di cui cibarsi; è importante comprendere che ad ogni halving, il peso percentuale delle tx fees nel complessivo della block reward diventa sempre più preponderante, a scapito della block subsidy.
Se queste dinamiche ancora non sono emerse come evidenti, è perché il prezzo di BTC, complice una straordinaria campagna mediatica mainstream da parte dei soggetti che hanno interesse a creare una crypto-industria, ha avuto una impennata clamorosa, rendendo il sempre più esiguo block subdidy, comunque interessante per i miner.
E non sono emerse anche per la scarsa competizione mostrata dagli altri network. BSV è solo due anni che vive di vita propria, avendo passato i primi 18 mesi a cancellare tutte le modifiche perpetrate dal BTC Core, per ripristinare il protocollo Bitcoin.
Quindi, i miner che hanno investito milioni di dollari in GPU sempre più potenti, dovranno necessariamente guardarsi intorno per scovare un altro protocollo su cui concentrare la potenza di calcolo a loro disposizione.
Appena la competizione si farà sentire, ci sarà la fuga dei miner, con un abbassamento notevole dell’hashrate di BTC, e quindi della sicurezza che protegge il wealth della gente.
I miner pensano solo al proprio portafoglio, e non potranno a lungo ignorare una profittabilità superiore del 10%, 20%, 30%, 50% o più (ce lo dice la teoria dei giochi).
Quand’anche i miner decidessero di vendere ogni BSV minato per ricomprare BTC, comunque volgerebbero la loro potenza di calcolo al più proficuo network BSV, depauperando di sicurezza quello di BTC.
BTC a quel punto potrà rispondere in un solo modo: aumentare le fees on chain, fino a ingolfare il network, ma dovrà farlo ad un tasso tale da riuscire a compensare la competizione di BSV, quindi si arriverà a delle tx fees per BTC dell’ordine dei 500$ o 1000$+ a tx (scenario persino auspicato da alcuni Btc maximalist).
Per il momento, però, siamo nell’ambito della speculazione. Anche tu sostieni che per far funzionare BSV potrebbero servire solo una manciata di pool: perché allora i miner dovrebbero essere incentivati a scegliere un protocollo dove le pool più grandi sono amministrate da Calvin Ayre e Wright in persona? L’entrata in gioco di big del settore mining nel protocollo BSV potrebbe essere un intralcio a loro stessi. Sei d’accordo?
Sì, nel momento in cui l'economia BSV dovesse cominciare a prendere piede su larga scala (già oggi abbiamo importanti applicazioni come Crypto Fight o Twetch (il twitter decentralizzato), aumenterebbe la competizione per le attuali mining pool (primariamente quelle di Calvin Ayre, quindi da quel momento potrà minare sempre meno BSV, ma quelli che detiene aumenterebbero di valore; è un network aperto, chi produce lavoro ottiene la sua ricompensa, non vedo sotterfugi, Bitcoin funziona così. Ed è anche doveroso sottolineare che BSV è redimabile da tutti gli holder di BCH, nel momento in cui c'è stato il cosiddetto fork, ogni address BCH può esigere la propria controparte in BSV). Pertanto, non vedo nessuna red flag nella diluzione/distribuzione dei BSV.
Tornando un momento a Lightning Network: sostieni che sia un’invenzione a scopo di lucro perché evitabile in quanto BSV, con i blocchi da 1TB o più, potrebbe fare lo stesso senza bisogno di nodi, canali e investimenti da parte dei privati fruitori. LN però permette di scambiarsi somme di denaro in pochi secondi, scavalcando banche e fornitrici di servizi come Visa e Mastercard, le stesse big di settore che dovrebbero finanziare Blockstream, la principale azienda dietro a LN. Quindi: perché queste ultime dovrebbero incentivare lo sviluppo e l’utilizzo di una tecnologia dal momento in cui, e sono voci degli ultimi giorni che su LN si potranno scambiare anche dollari, taglierebbe fuori dal mercato i loro servizi a pagamento?
Sui tempi di attesa della rete nativa (BTC, BCH, BSV), non si può fare nulla, dato che i blocchi vengono minati ogni 10 minuti; è lo scotto da pagare per avere una reale esperienza p2p non-custodial. Mastercard è stata tra i finanziatori della soppressione del protocollo originario di Bitcoin. La domanda che poni è legittima e la riformulo così: perchè allora Mastercard dovrebbe consentire di subire la concorrenza del LN ? La premessa è che una invenzione dirompente come Bitcoin non la puoi cancellare ma ne puoi solo scendere a compromessi. Subire la concorrenza sul LN invece che on chain è ben altra cosa. Sul LN, Mastercard (e in generale qualsiasi istituzionale) può tornare a lucrarci sopra, è sufficiente aprire il proprio HUB, caricarlo di tanti Bitcoin, imporre la propria fee di routing, ed il vecchio sistema da feudalesimo medievale è stato ripristinato. Nulla di tutto questo sarebbe possibile on-chain. In altre parole, Mastercard ha fatto proprio il vecchio adagio del, "se non puoi batterlo, almeno alleati". Quindi dissento dalla locuzione che hai usato "scavalcando banche e fornitrici di servizi", perchè sono proprio queste entità che consentono al LN di funzionare. E dissento anche sulle zero fee del LN, giacchè ad ogni Hop (salto), c'è da pagare una fee che va a cumularsi per ogni nodo interessato dal routing. Il complessivo di fee finale è più alto di quanto avresti scambiando on-chain con una scalabilità infinita, come Nakamoto sosteneva.
Unendo due delle risposte che mi hai dato, ti chiedo: improrogabile tempo di attesa di circa dieci minuti e una manciata di pool a convalidare le transazioni e a garantire la decentralizzazione. Con BSV non si rischia un cartello tra i miner più potenti, con l’aumento concordato delle fees, che a loro volta saboterebbero la ricerca e l’innovazione verso un sistema più rapido delle transazioni? Alla fine chi è che vorrebbe aspettare dieci minuti per trasferire del denaro? Solo chi utilizza i bonifici, che sono lenti e controllati per natura. E potrebbero quindi applicare commissioni su cifre più sostanziose.
Il cartello dubito possa mai essere uno scenario possibile. Dal momento che parliamo di mining pool, cioè di aggregati di miner, nel momento in cui dovessero comparire fee sospettosamente e immotivatamente elevate, per la teoria dei giochi i pesci medio-piccoli avrebbero incentivo economico a distaccarsi dalla pool, per offrire fee più economiche, sui blocchi che riescono a produrre da soli, vanificando l'effetto del cartello. In altre parole c'è differenza tra un cartello di entità individuali, e cartello di entità combinate.
Nel momento in cui scrivo ci sono 4 Pool conosciute + altre Unknown, sulla rete BSV. E circa una decina sulla rete BTC, a riprova del fatto che sulla vera decentralizzazione (lato miner, non nodi casalinghi inutili), non c'è una sostanziale differenza.
Fonte: https://coin.dance
Per quanto riguarda i tempi di attesa, il fatto di dover aspettare 10 minuti per la scrittura sulla blockchain, non è un fatto così disdicevole. Le transazioni vengono comunque evase e inviate alla blockchain, e rimangono nel mempool. In altre parole, tu come enterprise, ci puoi fare tranquillamente business e sviluppare applicazioni sopra (rammento che BSV supporta gli smart contract e processa più transazioni al secondo di Ethereum e Solana messe assieme).
Ma così non diventerà mai un servizio di fruizione quotidiana: non si potrà fare la spesa pagando in BSV, le microtransazioni saranno tagliate fuori e per certi versi potrebbe non avverarsi mai la rivoluzione tecnologica che è alla base del pensiero crypto, cioè spodestare la classica moneta centralizzata come il dollaro con una decentralizzata e non manipolabile di cui si è unici possessori.
Se dobbiamo ricorrere al middle man (come fa il LN), beh allora in quel caso esistono anche qui dei wallet BSV che processano le transazioni istantaneamente, come HandCash. Io comunque percepisco l’attesa di 10 minuti come il minore dei mali, se questo mi consente di muovere denaro decentralizzato con fee pari a una frazione di centesimo. Alla fine Bitcoin è denaro di internet, primariamente di Internet. A corredo di tutto quanto detto, rammento che il LN è illegale in molte nazioni, dal momento che è un mezzo di trasmissione del denaro che non tiene traccia: da questo punto di vista è simile a Monero. Mentre con BSV non corri questo pericolo, è compatibile con la legge.
Quindi, parafrasando le tue parole durante una discussione che abbiamo avuto su Twitter qualche settimana fa, - BSV (cioè Bitcoin) è affascinante, si basa sulla assunzione che Nakamoto avesse ragione in tutto ("tutto on chain", "i miner sono intrinsecamente onesti"). BTC è un movimento anarchico antigovernativo che vuole promuovere una versione di Bitcoin non produttiva e pseudo-anonima. In estrema sintesi, BTC vuole imitare Monero (in LN serve anche a questo, a riciclare i BTC sporchi in BTC ripuliti) - concludiamo che Bitcoin e BTC sono due cose diverse. Il primo è l'idea, il whitepaper e la "visione". Il secondo è il prodotto di forzature e ricatti prodotte dai Miner e dal Core, oltre che dalle multinazionali come Visa e Mastercard che manipolano società come Blockstream da dietro le quinte. Sono affermazioni forti, che trovano ondate di disapprovazione quando ti ho visto esprimerle in pubblico sui social. Come ti approcci ai massimalisti di BTC? Quando credi che accadrà qualcosa di epocale che potrà mettere il luce tutto ciò che ci hai raccontato?
I miner sono delle vittime, nel sistema BTC, non degli artefici. Negli anni hanno subito un declassamento incredibile con tutta una serie di patch messe dal Bitcoin Core, finalizzate a dare una importanza (apparente, non fattuale) al piccolino che gira il Rasp Pi nella propria abitazione. Nel sistema concepito da Nakamoto (tutto on chain, scalabilitá infinita), i miner guadagnava il 100% della torta (tutto il transato possibile e immaginabile), ora con questo sistema elusivo del LN, capisci bene che non possono esserne contenti. I massimalisti BTC si approcciano a noi cosiddetti forkcoiner o big blocker (e metto in mezzo anche BCH), con fare sprezzante del tipo “have fun staying poor”, a rimarcare una sorta di definitiva e inappellabile vittoria di Btc. In veritá quella di BTC è una vittoria di Pirro, una affermazione momentanea dal momento che la sua sussistenza si basa sulla perpetua crescita del prezzo, che per ora riesce a tenere buoni i miner. Appena questa macchina del denaro comincierá a incepparsi (e giá ci sono i primi segnali che non ci si arricchisce più con BTC…) i miner cominceranno ad abbandonare la nave e volgere la propria potenza di calcolo altrove. Questo sará il major event che scatenerá il grande reset dell’industria, e la perdita della dominanza di hashrate (e conseguentemente anche di prezzo) da parte di BTC sulla crypto industry. BTC è un sistema che assorbe valore, non lo genera. Nella celebre favola della cicala e della formica, BSV è il costruttore, BTC la cicala che si bea di quanto bene (per ora) le cose le stiano andando.
Però gli halving sono sempre stati presenti, e centrali, fin dal primo whitepaper. I miner hanno sempre saputo che ogni quattro anni i compensi sarebbero stati dimezzati a fronte di un aumento del valore di ogni singolo BTC. Quindi, da questo si deduce che i miner, con BTC, vittime non lo sono mai stati, almeno inizialmente. Avevano ottime prospettiva di arricchimento. LN, poi, ha fees talmente basse che non è affatto scontato che possano spingere qualcuno a mettersi un full node in casa, al netto della difficoltà di installare correttamente un sistema che comunque, ad oggi, costa sui 300€ e che ha anche bisogno di liquidità utile ad aprire canali. LN potenzialmente potrebbe essere un grande flop, ma è l'unico modo per muovere piccole cifre, a basso costo e in pochi secondi.
Fino ad ora i miner si sono cullati del block subdidy (ancora impattante nel complessivo del block reward), reso ancora più succoso dalla grande prestazione di prezzo di Btc. Questa considerazione sul ratio tra block subsidy e block reward l'avevo già riportata, non mi dilungo. LN ha quelle barriere che hai detto, e che lo rendono non così economico (anche per rifillare i canali, devi pagare on chain, non solo per aprire/chiudere). Mentre con BCH o BSV, apri una app e mandi 5$ a zero commissioni verso qualunque parte del mondo, senza doverti incasinare coi canali, nodi, ecc. Fruire del LN grazie ai custodial wallet (cioè letteralmente aprirsi un account), sconfigge l'intero proposito di Bitcoin, ed è certamente la cosa meno auspicabile. A quel punto usi PayPal.
BTC riserva di valore e oro digitale. So già quale sarà la tua risposta, che vorrei comunque riportassi. Per BSV, invece, cambia qualcosa?
BTC è null'altro che una Tulip Mania, una self-fulling prophecy, o per dirla come Peter Schiff, un fools' gold, l'oro degli stupidi. Fin tanto che le persone crederanno di potersi ancora arricchire, continueranno a comprarlo e a "costruirne il grafico (del prezzo)", con tutti quei mirabolanti grafici arcobaleno che lo portano a 1 milione USD e oltre. Appena questa convinzione di arricchimento verrà meno, ci sarà la corsa allo sportello (passami questa espressione da normie), per fare cashout dei BTC. La cosa bella è che tutti pensano di potersene uscire all'ultimo momento da questo gioco, una sorta di musical chair game, non appena la musica si sarà fermata. Ma solo alcuni riusciranno ad uscirne bene, e per tutti gli altri non ci sarà nessuna liquidità salvagente per poter liquidare i propri BTC, in quella che sarà la definitiva distruzione del grafico di BTC. BSV a differenza di BTC è una commodity, un oggetto che acquisisce valore in base allo usage, l'utilizzo che ne si fa nelle diverse applicazioni (esattamente come il petrolio è una commodity). BSV avrà un ruolo da protagonista nella monetizzazione dei dati, e per l'internet of things. Di contro BTC è uno strumento da "holda e prega", non c'è alcuna utilità per il mondo reale in quello che BTC (non) fa.
Come ti approcci alla crypto-community di twitter? Divulgare BSV è difficile in un mondo BTCentrico. Tu stesso mi hai consigliato profili di esperti BSV di caratura internazionale che sto seguendo cercando di rimanere aperto a ogni idea, anche se ammetto che è molto difficile. Credi ci sia spazio per far “rinsavire le persone da questa mania del BTC” prima che le tue disastrose previsioni si avverino, lasciando milioni di persone con un pugno di mosche in mano?
Cerco di instillare qui e la il ragionamento sul fatto che BTC non è Bitcoin, ma se l'interlocutore è pigro e vuole soltanto arricchirsi subito non c'è niente da fare, comprerà BTC. Non credo ci siano reali chance di rinsavire. Molte persone perderanno soldi, e non riusciranno a capire perchè, dal momento che BTC ha sempre performato bene "proprio a me doveva succedere una cosa del genere ?" Ecco, questo sarà il tenore dei commenti. Il successo di BSV passa anche dallo scoppio di BTC, non starò di certo qui a negarti questa cosa.
Riallacciandoci all’inizio dell’intervista, approfondiamo la figura di Wright: egli è Satoshi, o ha lavorato a stretto contatto con quest'ultimo? E nel caso fosse stato un collettivo nominato poi Satoshi Nakamoto, ne faceva parte? Ci sono prove a riguardo?
Per questo aspettiamo i prossimi processi (Wright vs Copa) e Wright vs Coinbase/Kraken, perchè nel processo Kleimann i legali di Wright non hanno prodotto tutte le prove, ma solo quelle strettamente necessarie a provare che Kleimann non ha avuto alcuna co-partecipazione nella creazione di Bitcoin.
Da lì pensi che possa uscire la possibilità di una verità insindacabile? In un tweet mi avevi parlato della carta di credito utilizzata per registrare il marchio Bitcoin e della stesura del Whitepaper.
Assolutamente sì, quei processi faranno luce su tutto. Wright afferma di aver comprato, con la propria carta di credito, il dominio http://Bitcoin.org. Gli basterà dimostrarlo in tribunale.
Potrebbe essere potenzialmente una cosa distruttiva per BTC e le crypto in generale? Avere un "CEO" di Bitcoin cambierebbe le carte in tavola, stravolgerebbe BTC. Potenzialmente, avendo le chiavi dei primi wallet di Nakamoto e dei wallet di Kleimann, dopo aver vinto il processo contro gli eredi di quest’ultimo, potrebbe liquidare miliardi di dollari di BTC affondandone il prezzo a favore del suo BSV.
Wright reclama solo la proprietá intellettuale del protocollo Bitcoin. Non è contrario al fatto che la gente possa voler comprare lo stesso Btc Core se è quello che vuol fare, a patto che venga preventivamente informata del fatto che Bitcoin è un altro. Gli impatti sarebbero certamente catastrofici sull’industria.
La più grande stupidaggine e ottusità perpetrata e raccontata dai massimalisti?
Che siccome il prezzo è sempre salito nella scorsa decade, continuerá necessariamente a farlo anche nella prossima, e nei secoli dei secoli per sempre.
Quindi Bitcoin non arriverà a un milione di dollari, diminuendo di volatilità e diventando l’oro digitale?
No, non arriverà a un milione. Al primo intoppo di due-tre anni di mancata performance, comincerà piuttosto una regressione.
In allegato citiamo i link per approfondire i temi toccati in questa intervista.
https://medium.com/bitcoin-blockchain/bitcoin-trilemma-is-a-fallacy-cc9aad0b9c49
https://medium.com/bitcoin-blockchain/the-impending-avalanche-collapse-of-btc-mining-due-to-bsv-utility-fee-growth-cbb4eb38d5aa
https://medium.com/bitcoin-blockchain/a-future-with-btc-and-bsv-ce0806ee461e
https://medium.com/bitcoin-blockchain/why-bsv-is-a-value-creating-system-while-btc-a-value-absorbing-system-3e60d27747b8
https://www.reddit.com/r/btc/comments/pa1s2w/mastercard_invested_in_blockstream_lightning_labs/
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