Lo diciamo sempre.
Non importa chi è Satoshi Nakamoto, siamo tutti Satoshi Nakamoto.
Anzi, intestardirsi nella ricerca della sua identità, mette a rischio l’intero mondo di Bitcoin.
Satoshi è in possesso del 5% dei Bitcoin circolanti, circa un milione e centomila.
Satoshi è il creatore di un sistema di pagamento alternativo, senza intermediari ne terze parti fiduciarie.
Il più grande regalo che ci ha fatto Satoshi, è stato quello di sparire.
Ma noi lo cerchiamo. Non saremmo essere umani se non cercassimo di soddisfare le nostre curiosità: perché altrimenti intestardirsi alla ricerca di un qualcuno che ha semplicemente deciso di donare all’essere umano la libertà e la privacy fatte moneta, senza chiedere nulla in cambio?
I suoi Satoshi sono lì, quegli address non si muovono da anni.
Ci sarebbe solo da ringraziarlo e smetterla di dargli la caccia.
Ma questa volta non siamo di fronte a un libro la cui ricerca è fine a se stessa. In questo tomo, Comandini incastra tutti i tasselli, di cui siamo a conoscenza, non per dare davvero un nome e un volto a Satoshi Nakamoto, ormai ci hanno già pensato altri, in questi quattordici anni di indagini, intrighi e truffe.
L’autore del libro utilizza la scusa della ricerca dell’identità per inanellare, magistralmente, ogni passo compiuto da Satoshi, e quindi da Bitcoin.
Parte da Ralph Merkle, pone le basi al pensiero che Satoshi farà suo. Passa da Adam Back, a Hal Finney, Szabo, S. Nakamoto, Faketoshi e molti altri, più o meno conosciuti nell’ambiente.
L’autore compie un’indagine accurata, raccontandoci perché qualsiasi nome della lista potrebbe essere, o non essere, Satoshi Nakamoto. Così facendo, ci rendiamo davvero conto che Satoshi Nakamoto è, e allo stesso tempo non è, ciascuno di loro.
Nel finale, Comandini si espone un po', dice la sua, compie un’indagine parallela, ci espone le sue personali idee, senza mai imporre al lettore il suo pensiero.
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Insomma, questo libro non è solo un’indagine, ma un perfetto esercizio di memoria, utile anche a chi non conosce a fondo la storia. Il pregio è, però, quello di non indagare realmente su Satoshi, lo abbiamo detto all’inizio, ci hanno pensato giornalisti e governi.
Comandini indaga la storia di Bitcoin dagli albori ai giorni nostri. L’identità di Satoshi, mente e braccio di questa tecnologia, passa per forza in secondo piano. Rimane la sua genialità, la sua cultura e il suo voler donare la libertà al genere umano: in una parola sola, Bitcoin.
E quindi si, anche la conclusione di questa recensione dirà la solita banalità, ma che è pur sempre una grande verità:
Non importa chi sia Satoshi, siamo tutti Satoshi.