Una figura nata con l’avvento dei social network è l’influencer. Solitamente sono persone che, grazie ad alcune doti, che possono spaziare dalla competenza alla mera immagine, riescono a indirizzare alcuni utenti verso l’acquisto, o l’utilizzo, di un prodotto o piattaforma.
Nel nostro caso parleremo dei Crypto - influencer, cioè quel tipo di personaggio pubblico che tende a sponsorizzare progetti più o meno validi, ma con un’enfasi sproporzionata. Senza dubbio Youtube è la piattaforma preferita da questa categoria di venditori: sfruttando le loro presunte competenze, l’entusiasmo e, soprattutto, l’immagine, cercano semplicemente di vendere qualcosa. Sono facilmente riconoscibili dalle copertina dei video che pubblicano, dove si pongono in prima persona con espressioni facciali che spaziano dal “pazzesco” al “clamoroso”.
Non è detto che questa categoria di personaggi pubblici debba per forza vendervi qualche progetto di terze parti: spesso creano FOMO, grazie al clickbait, attorno a crypto famose solo per far riprodurre i loro video in modo che possano guadagnare da sponsorizzazioni e visualizzazioni.
Qualche tempo fa, il profilo Zachxbt di Twitter, che si occupa di indagare su truffe e su tutto ciò che di poco cristallino accade nel mondo crypto, ha divulgato una lista di prezzi richiesti da alcuni famosi influencer per usufruire delle proprie sponsorizzazioni. Questo crea una distorsione per la quale, grazie alla fiducia di cui godono, spingono i fedeli followers a investire soldi su qualcosa che nemmeno loro conoscono.
Ne possiamo dedurre che non tutte le crypto di cui sentiamo parlare siano realmente progetti solidi. Alcuni sono veri e propri rugpull. Un esempio è quello di Matt Wallace, uno dei più famosi influencer crypto al mondo, nonché grande sostenitore di Doge. Al lancio di AcceptCrypto, parteciparono centinaia di persone. Doveva essere un token utile a creare una piattaforma che incentivasse le aziende ad accettare Doge come forma di pagamento. Il progetto naufragò in pochi minuti e i responsabili riuscirono a portarsi via circa seicentomila dollari. Lui, per tutta risposta, incolpò gli sviluppatori e si scusò, affermando che era assolutamente estraneo alla truffa. Era successo che, a seguito di una cospicua somma di denaro e alcune garanzie, avesse accettato di sponsorizzare il progetto a un livello superiore, cioè dicendo di farne anche parte.
Anche celebrità del jet set internazionale sono inciampate su token che, dopo aver consigliato personalmente, sono falliti in poche ore.
Abbiamo un esempio nostrano, quello di Catge, il Doge felino, sponsorizzato dall’italianissimo Francesco Facchinetti. Chi ha seguito i suoi consigli, ha perso il 90% del capitale. Anche in questo caso, l’influencer, ha usato la sua immagine in cambio di una somma di denaro per sponsorizzare un prodotto che, probabilmente, nemmeno sapeva cosa fosse. E i risultati sono stati disastrosi.
Uno dei progetti che gli influencer stanno spingendo in questo periodo è un sistema di arbitraggio tra Exchange centralizzati, come Swapnex.io. La piattaforma permette di comprare una serie di abbonamenti che ti danno diritto a un tot di arbitraggi al giorno, a seconda dello scaglione scelto. Con un investimento iniziale, la piattaforma comincia a comprare coppie di crypto su un Exchange per poi venderle su un altro. Garantiscono interessi quotidiani fino al 2%. C’è chi ha messo in dubbio la serietà del progetto in quanto, dato che le quote di acquisto e di vendita non sono affatto certe, potrebbe essere uno schema Ponzi e che in realtà la piattaforma non faccia nessun arbitraggio ma, semplicemente, paghi i suoi interessi con i soldi dei nuovi arrivati. Chiaramente, chi è già dentro al progetto, tende a difenderlo con tutte le sue forze e a portare prove e tabelle a testimonianza della bontà dell’investimento.
Altri influencer, ma si trovano più facilmente su Instagram che su Twitter, sono quelli che puntano tutto sull’immagine. Lamborghini, mazzette di soldi, belle donne, orologi, vestiti firmati. La nuova tendenza è quella di mostrarsi nella ricca e moderna Dubai, che senza dubbio è una meta ambita a causa della sua tassazione molto bassa. Solitamente gli influencer di Instagram pubblicizzano prodotti un pò diversi da quelli di Youtube o Twitter. Mentre i secondi, come abbiamo già detto, si concentrano su token e protocolli, i primi sponsorizzano, ad esempio, l’ e-commerce, dove, molto semplicemente, si fonda una piattaforma e si mettono in vendita prodotti che materialmente non si hanno, ponendosi intermediari tra produttori, o grossisti, e cliente finale. Ma questo è un altro discorso.
L’influencer crypto di Instagram invece, punta più sul trading rispetto al singolo progetto, anche se non è una regola. Solitamente chiede una sorta di abbonamento per entrare a far parte della sua sala segnali. Questa non è nient’altro che un gruppo, spesso Telegram, dove esso mette a disposizione le proprie conoscenze e ti insegna a investire, su cosa e con che leva. Un trading puro, per dilettanti e sotto la guida di un presunto esperto del settore.
Ultimamente hanno preso campo i Play to Earn: cioè quei giochi su blockchain dove guadagni… Giocando. Un esempio è Axie Infinity, recentemente vittima di un grosso hack. Nel sud-est asiatico, alcuni utenti arrivano a guadagnare più soldi giocando, che lavorando per lo Stato. Sono nate diverse storture per le quali chi possiede l’NFT dell’animaletto con cui si può partecipare al gioco, lo affitta a chi non può permettersi di acquistarlo. In Axie, ma anche negli altri Play-to-earn, per poter giocare, serve sempre un capitale iniziale: chi può permetterselo, versa i soldi in partenza; altrimenti può rivolgersi a un mercato nero secondario. Il padrone del NFT noleggia il mostriciattolo, facendosi pagare una percentuale su quanto guadagnato. Un nuovo tipo di sfruttamento 2.0. Il problema di questi giochi è che hanno sempre bisogno di nuova liquidità e di nuovi iscritti, per restare sostenibili.
Un altro gioco simile ad Axie è Mobox.
Talvolta l’influencer può avere anche comportamenti deplorevoli e utilizzare la fedeltà del proprio pubblico per scopi propri. Sempre Zachxbt, negli ultimi giorni, ha portato alla ribalta il comportamento fraudolento di Scott Melker, alias The Wolf Of All Streets. Grazie al suo impatto mediatico, (quasi un milione di followers su Twitter, gestisce una newsletter a pagamento molto seguita e modera un panel “investing in an on-chain world”), pubblicizza decine di progetti tra cui: Polkamon (#PMON), OptionMoon (#ROOM), ExceedMe (#XED), Fyooz (#FYZ), DuckDAO (#DUCK), MahaDAO(#MAHA) e Poseidon Network (#QQQ). Il modus operandi è sempre il solito: l’influencer compra quote del token subito dopo il lancio, dopodiché sponsorizza il token con grafici e spiegazioni molto dettagliate per avvalorarne l’utilità e le potenzialità agli occhi dell’investitore, per poi scaricare le proprie posizioni quando il valore e il prezzo del token crescono a causa dei massicci acquisti degli ignari followers. Zachxbt fornisce prove dettagliate dei suoi movimenti.
Un altro influencer molto attivo nello sponsorizzare progetti pressoché sconosciuti, è ฿ITCOIN.ⓗ.TRAPPER-INU. A dispetto del nome pittoresco, è molto seguito poiché si occupa di Memetoken, che sono il trend del momento. Anche lui, come del resto tutti gli influencer, sono molto bravi a comunicare quello che le persone vogliono sentirsi dire. Cioè che il token che hanno appena scovato nei meandri di un malfamato Dex, andrà “To the Moon”.
Abbiamo notato che, quello che non può mai mancare in ogni profilo influencer, è un bel grafico “To the Moon” che testimoni la bontà di quello che sta pubblicizzando. Il colore verde e la linea verticale rivolta verso l’alto sono il marchio di fabbrica del (bieco) ottimismo che queste persone vogliono trasmettere. Neanche a dirlo, loro lo sanno in anteprima, hanno conosciuto gli sviluppatori, magari a qualche evento organizzato… Si sempre lì, a Dubai: la nuova capitale del business mondiale. Fidatevi perché lui ha in mano la gemma x1000. Guardate il sorriso, guardate la competenza, guardate la ricchezza. Una garanzia.
E se usate questo codice refferal, avrete a vostra disposizione 20$ in omaggio, un mese di prova sulla nuovissima piattaforma e una call gratuita con lui.
Si, proprio con lui.
In chiusura, ricordo che ogni parola digitata in questo post è pura espressione del pensiero dell’autore. Questi articoli sono assolutamente gratuiti e se vi fosse piaciuto quanto letto, sarebbe gradita l’iscrizione e la condivisione della newsletter. Ricordo anche che, ogni consiglio, o critica costruttiva, può contribuire alla crescita del progetto Crypto Distortion.
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